“Vecchie Canaglie”: una divertente commedia incentrata sul mondo degli anziani

Scritto il 09/05/2022

“Vecchie canaglie” è il primo film diretto da Chiara Sani, già nota attrice e illustratrice. Suo è il merito di aver riportato sul grande schermo Lino Banfi, assente da sei anni dal mondo del cinema.

 

Tutto ruota intorno al personaggio di Walter – un formidabile Lino Banfi – il più arzillo e coraggioso tra i degenti di “Villa Matura”: sarà suo il compito, coadiuvato da un gruppetto di coetanei, di organizzare un piano per riprendersi la Rsa (Residenza sanitaria assistita) finita all’asta.

 

Una commedia “fiabesca”, come la stessa regista l’ha definita: un aspetto ancor più enfatizzato dalla scelta degli effetti di transizione e dalle illustrazioni – di eccellente realizzazione – che, dal punto di vista stilistico, riecheggiano un cartoon movie.

 

Dal punto di vista formale, la commedia è rocambolesca e racchiude più generi in uno, dal film d’azione al cosiddetto grey movie: un nuovo filone cinematografico dedicato alla terza età, che viene rappresentata senza tabù o cliché.

 

Co-protagonista è Greg – all’anagrafe Claudio Gregori, noto al grande pubblico per il duo artistico con Lillo – che interpreta Renny, il figlio di Walter: un’interpretazione che stupisce per l’abilità drammaturgica e che evidenzia il feeling creatosi tra i due attori. 

 

Con un aspetto da gangster degli anni ‘70, con tanto di pelliccia e baschetto, Renny è un personaggio positivo, una sorta di “moderno Robin Hood” che si impegna, seppure con metodi non sempre leciti, ad aiutare suo padre e gli altri a raccogliere fondi, organizzando un’asta clandestina all’interno della struttura.

 

Tra gli invitati all’asta, compare la mafia cinese capeggiata da “Crisantemo”, quella russa e persino terroristi tedeschi, tutti intenti a divertirsi e a fare affari alle spalle della polizia, che nonostante le varie segnalazioni, non riesce a scovare i malviventi.

 

Il merito della riuscita dell’operazione – che coinvolge anche una dottoressa “illuminata”, la Tumidei – è tutto della “band dei vecchietti”, che stanchi di sentirsi “inutili”, si fingono morti, fanno la vedetta e improvvisano veglie funebri cantate, per giobbare le forze dell’ordine.

 

“Vecchie canaglie” ha anche il merito di denunciare la difficile condizione sociale degli anziani, i quali nonostante anni e anni di contribuiti – come ribadisce Banfi negli script – non dispongono di una pensione sufficiente a potersi mantenere e finiscono in strutture simili a lager, abbandonati al loro destino.

 

Emblema di questo cinico lassismo è il primario di “Villa Matura” – interpretato da un Andrea Roncato in ottima forma – preoccupato non tanto del futuro dei degenti quanto della propria sostanziosa buonuscita. E sarà proprio lui che, prima di lasciare la clinica, si sottoporrà ad una seduta di ozonoterapia per rinvigorirsi, piuttosto che dedicarsi ai degenti, ormai senza speranza.

 

Una pratica medica, questa, a base di ossigeno ozono, sempre più diffusa anche in ambito geriatrico, dove agli abusi di farmaci si preferisce la somministrazione di questo prodotto biologico, antibatterico, antivirale e antalgico, privo di effetti collaterali.

 

«Anche io – afferma Lino Banfi – in passato, quando soffrivo di ripetute lombalgie, ho fatto ricorso all’ozonoterapia, risolvendo il problema una volta per tutte».

 

Una pratica che trova applicazione anche in medicina estetica e che ha destato l’interesse della stessa attrice e regista Chiara Sani, che si è dichiarata «propensa a sottoporsi al trattamento».

 

Rita Ricci