Meccanismi di azione ed efficacia dell’ozono contro i virus

Scritto il 05/07/2022

Mentre l’Omicron (ultima variante del Covid) continua a diffondersi e le autorità si preoccupano di come affrontare in autunno una probabile nuova ondata virale, vengono pubblicati degli studi che dimostrano l’efficacia dell’ozono nell’inattivare i virus, con particolare riferimento al SARS-CoV-2.

 

Uno studio molto interessante è stato pubblicato il 21 aprile sulla rivista “Frontiers”, con il titolo: “Mechanisms of Action of Ozone Therapy in Emerging Viral Diseases: Immunomodulatory Effects and Therapeutic Advantages With Reference to SARS-CoV-2”. (Ozono Terapia meccanismi di azione ed effetti benefici in riferimento alla lotta contro i virus in particolare SARS-CoV-2):

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fmicb.2022.871645/full

 

Fondata nel 2007 da Henry Markram e Kamila Markram, due neuro scienziati del Swiss Federal Institute of Technology (EPFL) di Losanna, la rivista “Frontiers” si occupa di molte discipline accademiche ed è una delle pubblicazioni scientifiche più lette e citate al mondo.

 

Il lavoro in oggetto è stato scritto dai ricercatori italiani: Alessandra Cenci, Iole Macchia, Valentina La Sorsa, Clemente Sbarigia, Valentina Di Donna, Donatella Pietraforte, rispettivamente responsabili del Core Facilities, Istituto Superiore di Sanità (ISS), Dipartimento di Oncologia e di Medicina Molecolare dell’ISS, Servizio di Coordinamento e Supporto alla Ricerca ISS, APS S.p.a., e dell’Unità di Riabilitazione, IRCCS INRCA, Fermo, Italia.

 

Lo studio ha analizzato diverse ricerche pubblicate in ambito clinico al fine di riassumere i meccanismi biochimici e biologici alla base dell’ozonoterapia e spiegare come l’ozono e i suoi derivati aumentano i processi antiossidanti e immunostimolanti, offrendo così una prospettiva sugli sviluppi di questa terapia nelle malattie virali e microbiche umane, tra cui COVID-19.

 

Gli autori prendono atto che l’ozonoterapia è una pratica medica non invasiva priva di effetti collaterali, applicata nel trattamento di diverse patologie, quali patologie cardiovascolari, neurodegenerative, ortopediche, dermatologiche, gastrointestinali e genitourinarie.

 

È ormai assodato che gli effetti benefici dell’ozono nei tessuti biologici sono legati alla sua capacità di stimolare la segnalazione intracellulare e il metabolismo, di potenziare le attività antiossidanti e antinfiammatorie dei tessuti, e di potenziare la risposta immunologica.

 

Il meccanismo di uccisione dei batteri da parte dell’ozono è complesso, perché l’ozono attacca numerosi costituenti cellulari fino a quando i batteri perdono la loro forma.

 

L’ozono è in grado di inattivare i virus rivestiti di lipidi attraverso una reazione di perossidazione, creando danni sia all’involucro lipidico che al guscio proteico.

 

Così i virioni, privati del loro capside, non sono più in grado di legarsi ai loro recettori sulle cellule e di infettarle, e quindi non sono in grado di eseguire il loro ciclo di replicazione, con conseguente riduzione della carica virale.

 

L’ozonoterapia è stata utilizzata con successo per il trattamento di alcuni pazienti con Epatite B cronica. Dopo un anno di trattamento con ozono, i pazienti sono risultati negativi con livelli non rilevabili di carica virale e il ripristino dei normali valori delle transaminasi epatiche, che dimostrano un recupero funzionale del fegato.

 

Cinque pazienti sintomatici infetti da Ebola, il virus della febbre emorragica ad alta letalità, sono guariti in sette giorni dopo aver praticato insufflazioni rettali di ozono.

 

È stato anche osservato che l’ozono è in grado di uccidere il virus SARS-CoV-1 nelle cellule di scimmia in vitro e di apportare benefici ai pazienti con broncopolmonite e complicanze neurologiche.

 

È interessante notare che SARS-CoV-2 ha un’omologia di sequenza dell’82% con SARS-CoV-1. Perciò alcuni autori, durante la prima fase della pandemia, hanno previsto l’ozonoterapia come potenziale trattamento del COVID-19.

 

I virus rivestiti di lipidi sono altamente suscettibili all’azione dell’ozono e il coronavirus appartiene a questo tipo di virus.

 

Lo studio riporta in dettaglio i diversi lavori clinici svolti in Italia, Spagna e India riguardanti i malati di Covid che sono stati guariti grazie all’ozonoterapia.

 

In conclusione gli autori sottolineano che «soprattutto in questo periodo storico, in cui vi è un rischio crescente di infezioni virali emergenti, potrebbe essere utile progettare studi clinici su coorti più ampie di pazienti con l’obiettivo di trovare concentrazioni di ozono efficaci in ambito terapeutico, ma anche per comprendere il ruolo dell’ozono nella fase iniziale della malattia e per esplorare a fondo tutti i possibili effetti biologici di questo trattamento».

 

Antonio Gaspari

Direttore Orbisphera

www.orbisphera.org

antonio.gaspari@orbisphera.org

 

Per una conoscenza più approfondita delle capacità curative dell’ozono, si consiglia il libro:

Antonio Gaspari, “Ozono: una cura per la vita”

https://www.amazon.it/dp/B08DC3ZBZH